“Bellissimo spettacolo, del tutto convincente, con una raffinatezza….perlacea e un’eleganza preziosa. Non saprei se definirlo contemporaneamente classico o classicamente contemporaneo: c’è un mix omogeneo di questo e di quello. Ho apprezzato che la drammaturgia non necessitasse di particolare sforzo mentale: relazioni più o meno pericolose, schermaglie amorose e no, languori, amplessi, ritrosie e rivalità, giochi e malizie in giardini solo accennati, dove una semplicissima “catena inglese” diventa una danza leggerissima e coinvolgente. Estrosa la foggia dei costumi, maschili e femminili, con un aggiornamento di crinoline, reinventate per creare un volume sì, ma inconsistente e mobilissimo. Spiace non aver potuto seguire anche lo spettacolo dato dall’ orchestra, che apporta il 50% dell’insieme, ma non si hanno abbastanza occhi. Insomma è stato un piacere che mi pare il pubblico abbia sinceramente condiviso. Tra le altre annotazioni la location al Palazzetto, solitamente piuttosto triste, stavolta non ha nuociuto, anche se al Castello ci sarebbe stato qualcosa in più.”
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