“Datemi un punto di appoggio e vi solleverò il mondo!” disse il buon Archimede, che di leve se ne intendeva. Il buon Matthew sembra intendersene anche lui, abbastanza per rimanere in equilibrio su una trave in bilico su dei sacchi di sabbia: ci riesce per tutto il tempo che ha programmato, ma forse ad un certo punto è il pubblico a non essere più in bilico e a pendere piuttosto perchè succeda qualcosa!
Anche in questo lavoro entra il rapporto performer-oggetti, ma la mia conclusione è che sempre il performer condiziona gli oggetti, anche quando finge di esserne condizionato, salvo che la sedia gli ceda improvvisamente sotto il sedere. Ad ogni modo la trave era una bella trave.
P.S. dice una mia ospite che un lavoro così è più proprio della Live Performing Art, in luoghi e situazioni in cui il pubblico è libero di andare e venire; non ci avevo pensato ma concordo.
#lastanzadicarla
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