
Collettivo M_I_N_E | Corpi Elettrici – live version | Foto di Riccardo Panozzo
Il primo corpo elettrico ad entrare in scena tra le mura del Teatro al Castello “Tito Gobbi” è quello di Fabio Novembrini: uno sguardo assorto, imperturbabile e il corpo fermo in una posa senza tempo da dejeuner sur herbe, appoggiato al bianco intenso di un palco che non sembra essere altro che lo spazio ad alta tensione preparato per accogliere ed unire tutte le singolarità del Collettivo M_I_N_E che di lì a poco si affaccenderanno sulla scena.
In questo iper-spazio nessuno dei danzatori perde la propria cifra stilistica, la propria intima peculiarità, ma guardando al lavoro riducendo di un po’ il focus sui singoli viene presto alla mente qualche associazione possibile.
Il Collettivo M_I_N_E, e in questo caso specifico il movimento che entra nella live version di Corpi Elettrici, è senza dubbio il portatore di una carica di novità sul panorama della nostra danza contemporanea. In scena si vedono infatti presto riflessi tutti gli influssi che soltanto la generazione dalla quale questi danzatori provengono potevano effettivamente scaturire.
Il corpo elettrico del Collettivo M_I_N_E è infatti un corpo ginnico che ha subito la fascinazione di un atletismo proprio dell’essere ventenni o trentenni in questi ultimi tempi, un corpo che ha conosciuto anche il sensazionalismo motorio ‘da controfigura’ di certa cinematografia americana, ma che ripone in sé anche la tenerezza di certa cultura di massa per l’infanzia da un lato e la spregiudicatezza di certa subcultura queer dall’altro che solo e soltanto dei nati negli anni ‘90 potevano trasfigurare in un simile prodotto.
Non mancano poi, come è sempre ovvio per le nostre generazioni, anche i salti all’indietro, come quando tra la molta musica distorta, colonna sonora del lavoro, si sentono riecheggiare le note de La vie en rose, presto pronte ad entrare in vibrazioni iper-contemporanee capaci di assicurare all’atmosfera complessiva un tono a tratti perturbante, ma sempre, sempre elettricamente teso, in stato di allerta.
I movimenti che entrano dunque nel lavoro hanno molto di scenografico, ma stiamo parlando di uno scenografico assorto, estrapolato dalla scontatezza dello schermo (per il quale, in realtà, i movimenti nascono per un progetto sviluppato durante il lockdown) ed immerso, invece, senza compromessi nei limiti di un palco che si mostra capace di unire senza confondere.

Collettivo M_I_N_E | Corpi Elettrici – live version | Foto di Riccardo Panozz
Si distingue in quest’ottica soprattutto la presenza scenica di Roberta Racis, il cui corpo performante, specie all’entrata, è capace di stupire per la destabilizzante (per lo spettatore) carica interna, presentata in stato di costante esplosione, come si concretizza in movimenti dalla caratura sempre iper-velocizzata e segmentata.
Una presenza in certi lati quasi da spy story che contrasta dunque, ad esempio, con l’assolutezza delle scelte motorie di Novembrini, direzionate su tutt’altro fronte, e capaci forse proprio per questo di alzare il tono complessivo del lavoro, rendendolo più ambizioso anche grazie alla contagiosità di quello sguardo assorto, che arrivato a prendere tutto il collettivo dona al tutto una sorta di serie di film stills che hanno in sé tutta la tensione necessaria per essere descritte, in un parallelismo possibile, come le live versions di lasciti materiali del calibro di quelli firmati da Cindy Sherman, o sulla linea di una certa concezione dell’immagine prossima a quella di Bill Viola.
Il Collettivo M_I_N_E ha insomma iniziato al meglio il percorso di ricerca concretizzato in questo primo debutto di Corpi Elettrici, e siamo convinti che più saprà entrare nel disvelamento del retroterra generazionale cui esso appartiene, più esso sarà in grado di incorporare il quid di diversità che distingue questa particolare generazione dalle altre precedenti, più il loro lavoro sarà in grado di portare sulla scena contemporanea una marca di novità da non sottovalutare.
di Francesco Guazzo
Foto di Riccardo Panozzo
CORPI ELETTRICI (LIVE VERSION)
prima nazionale
di e con
Francesco Saverio Cavaliere
Siro Guglielmi
Fabio Novembrini
Roberta Racis
Silvia Sisto
produzione ZEBRA
con il supporto di Gender Bender Festival
e Conservatorio G. B. Martini.
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