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audience development editoriale

24 agosto 2017 Commenti disabilitati su Audience development: una priorità per i centri della danza europei | Audience development: a priority for European Dance Centres ita/eng Views: 3766 In depth, News, Posts

Audience development: una priorità per i centri della danza europei | Audience development: a priority for European Dance Centres ita/eng

Portiamo avanti il discorso iniziato nell’editoriale di ieri, in cui facevamo riferimento alla pratica condivisa da alcuni coreografi e danzatori di coinvolgere il pubblico o parte di esso nei propri lavori, per ampliare un po’ di più lo sguardo sul tema dell’“audience development”, ovvero sullo sviluppo e la formazione del pubblico, che negli ultimi anni, grazie anche alla spinta delle impostazioni ministeriali e dei programmi europei, è tra gli obiettivi prioritari e trasversali di festival, compagnie, teatri.

Si raccolgono sotto la definizione di “audience development” tutti quei progetti rivolti a favorire processi che rendano più ampio il bacino di utenza della scena contemporanea, mettendo in moto meccanismi capaci di diversificare la “provenienza” dello spettatore, e di instaurare con lui una relazione migliore dal punto di vista qualitativo.
Non si tratta pertanto solo di aumentare i numeri dell’affluenza agli spettacoli, e favorire il cosiddetto sbigliettamento, ma l’obiettivo è rendere percepibile, nel caso di cui parliamo, la rilevanza della danza nella società, dove lo spettatore è prima di tutto il cittadino.

Le distanze da ridurre perciò sono quelle fra creazione e ricezione, fra artista e cittadino, mettendo in piedi e portando avanti con continuità di programmazione progetti culturali rivolti a chi il territorio lo abita.
Una progettualità indistinta, da quella che può essere la nazionalità, l’estrazione economica, sociale, culturale dei cittadini, che non significa voler creare un modello unico da applicare in ogni situazione, ma trovare delle linee guida condivisibili per realizzare progetti specifici rivolti a stimolare l’oppurtunità di crescita professionale, di creazione e mobilità di eventi, e di coinvolgimento del pubblico nei processi creativi e di feedback, oltre che nella rappresentazione degli spettacoli.

E’ questo il caso del progetto europeo “Pivot Dance”, promosso da The Place di Londra, Nederlandse Dansdagen di Maastricht e dal Comune di Bassano del Grappa, di cui si parlerà nel B.meeting di questa mattina (ore 11.30) al Museo Civico di Bassano, nel focus dedicato all’audience development, che potete seguire nei social attraverso l’hashtag #audiencedevelopment.

In ultimo, ma non per importanza, il coinvolgimento del pubblico può rappresentare un valore aggiunto anche per il processo creativo dell’artista.
Nel momento della messa in scena, artista e spettatore sono accomunati dalla fragilità.
Il processo creativo per un artista è un momento vulnerabile, spesso accompagnato da dubbi e sospensioni. Dall’altra parte, lo spettatore nello sforzo di cercare qualcosa di riconoscibile, familiare o di “capire” la performance, può ritrovarsi nella più completa oscurità a causa della mancanza di un vocabolario che lo aiuti a esprimere il proprio punto di vista, a formare un parere “critico”, rischiando di perdere la connessione con l’artista e il suo lavoro.
La formazione del pubblico va anche in questa direzione, ossia nel proporre dei percorsi che aiutino il cittadino a costruire quel bagaglio che gli consenta di formare opinioni senza pregiudizi o auto-censure, e di poterle condividere in un dialogo aperto con l’artista, da cui anche lo stesso può trarne beneficio.

Vi aspettiamo questo pomeriggio alla prima nazionale di:
Patricia Okenwa (Uk): Stabat Mater – h 14 – Chiesa dell’Annunziata
Noa Zuk e Ohad Fishof (Israele): The burnt room – h 16 – Palazzo Agostinelli
Hilde Elbers (Italia): Stabat Mater – h 18 – Cappella Mares di Villa Cà Erizzo Luca
Chris Haring/Liquid Loft (Austria): Candy’s Camouflage – h 21 – Teatro Remondini

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ENG 

Audience development: a priority for European Dance Centres

We are going on to talk about the way choreographers and dancers involve the audience in their performances, opening also to the theme of “audience development”, that is ‘training’ the public as this became a priority and cross-cutting goal in the last few years for festivals, dance companies and theatres, partly due to the ministerial approach and european projects.

When we speak about audience development we refer to all the projects aimed at widening the catchment area -the ‘users of contemporary arts’-, setting motion to those mechanisms of diversification of the spectator’s origin, and establishing a richer relationship with him.
This doesn’t mean to increase the “numbers”, and the ticket selling, the goal is to make dance valuable for the whole society, where the spectator is first of all a citizen.

The gap between creation and reception, between artist and citizen has to be reduced by building and bringing on with continuity the programming of cultural projects aimed at those who live in the territory, with no distinction of nationality, social, economical and cultural origin.
Not to create the same model to apply in every place, but to find shared guidelines to implement specific projects aimed at stimulating the opportunities for professional growth, creation and event mobility, and involvement of the public in creative processes and feedback, as well as in the performance.

This is what the european project “Pivot Dance” does. This project, which is promoted by The Place in Londra, Nederlandse Dansdagen in Maastricht and Comune di Bassano del Grappa, will be presented this morning at Museo Civico di Bassano, during the focus on audicence development. We will refer about it in the next days by the hashtag #audiencedevelopment.

Last but not the least, the audience development can be a tool for the creative process of the artist.
During the performance artist and spectator have similar fragilities.
The creative process is a vulnerable moment for the artist, wtih doubts and suspensions.
In the same way, it can be very difficulty and stressfull for the spectator to try to find something familiar and recognizable in the performance because often he doesn’t have a proper or technical vocabulary to express his point of view, his feeling, a critical opinion.
This may interrupt the connection between spectator and artist.
Audience development works also in this direction. It can help the spectator to build a knowledge to form and express opinions without prejudice and selfcensorship, and share them in an open dialogue with the artist, in a way that he could also benefit from.

Rita Borga

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