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Yuri e Vittoria

15 settembre 2016 Commenti disabilitati su Architetture del corpo | «Dance Raids» a Feltre Views: 2408 Photo Gallery, Projects, Reviews

Architetture del corpo | «Dance Raids» a Feltre

Seconda edizione di «Dance Raids» a Feltre: un itinerario in cui la danza è protagonista, nel bellissimo centro storico tra piazze, scalinate, castelli, torri e chiese antiche. Per questa seconda edizione sono stati coinvolti giovani artisti emergenti e coreografi affermati (Anna Grigiante, Tiziana Bolfe Briaschi, Vittoria Caneva e Yuri Locci, Roberta Racis e Eleonora Pifferi) e i partecipanti al progetto Dance Well – Movement Research for Parkinson  in collaborazione con la rete No Limita-c-tions.  Il pubblico numerosissimo si è materializzato a poco a poco e, come durante una processione, ha seguito con attenzione e curiosità il percorso, segnato da tappe coreografiche che hanno portato alla scoperta di angoli, passaggi e vie poco noti a chi visita velocemente il centro storico della bellissima cittadina bellunese.

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Roberto Casarotto ha intervistato per ABCDance Yuri Locci e Vittoria Caneva, due danzatori del corso triennale professionale di danza contemporanea del Balletto di Roma, che a Feltre hanno presentato il loro primo duo, «Y (υψιλόν)».

 

Domande a Yuri Locci

Puoi descrivere in 3 parole l’incontro col pubblico di ieri sera a Feltre? | Stimolante, produttivo, molto emozionante.

Rispetto al danzare su un palcoscenico teatrale com’è stato danzare sotto la torre di un castello e con il pubblico a pochi centimetri di distanza? | Il danzare con un pubblico molto vicino nello spazio è sicuramente più coinvolgente, si crea una sorta di forte relazione fra performer/s e audience, ed é la stessa relazione a rendere la performance piu’ raccolta, piú intima, e lo stato emotivo piú vivo e trepidante. Lo scenario fisico del luogo é sicuramente molto toccante, si respira aria di storia e proporre un pezzo in quello spazio è stato molto emozionante.

«Dance Raid» a Feltre ti ha riservato qualche sorpresa non prevedibile? | Non avendo mai visto il luogo, non sapevo cosa aspettarmi. Una volta arrivato, mi sono accorto che lo spazio proposto e le sue caratteristiche (qualitá della luce, elementi terreni e geometrie) potevamo essere sfruttate al meglio per la rappresentazione del duo. Mi sono reso conto di quanto possa essere diverso ed eterogeneo un pubblico, e ció ha dato piú stimoli al mio stato psico-fisico. La sensazione provata subito prima dell’arrivo del pubblico, dell’attesa di uno stesso pubblico che in quel momento stava giá assistendo ad un’altra performance, mi ha chiarificato l’idea del “qui ed ora”, di quanto sia importante per un danzatore essere nel momento, vivere quel momento che subito dopo non esiste piú perché si é consumato.

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Domande a Vittoria Caneva

Vuoi dirmi in 5 parole su cosa è  incentrato il lavoro «Y (υψιλόν)» che tu e Yuri avete creato per «Dance Raids» a Feltre? | Androginia, generi, confronto, coesistenza, inversione.

Cosa è cambiato dalle prove in studio al primo vero incontro con un pubblico, in un contesto urbano? | La consapevolezza della forza del rapporto tra noi due, e una diversa percezione del tempo.

Hai conosciuto qualche vostro spettatore prima della conclusione della serata? | Dal momento che la performance iniziava tra il pubblico, alcuni spettatori non si sono fatti problemi a cercare e ad instaurare un dialogo, in special modo con Yuri,prima che iniziassimo a danzare sotto la torre del castello di Feltre. Finita la performance, un fotografo ci ha cercato subito, ci ha chiesto di metterci in contatto perché vuole condividere con noi le foto che ha scattato, ispirato da ciò che accadeva in scena .

Cosa porti con te dopo la presentazione di ieri notte? | Eccitazione, impazienza, più consapevolezza.

 

Yuri e Vittoria

di Roberto Casarotto

 

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