Vivere, o sopravvivere?
Un’atmosfera surreale e apparentemente calma invade il Teatro Remondini a Bassano, dove mercoledì 13 agosto è andata in scena la Compagnia Sharon Fridman con la nuova creazione Free Fall | Caìda Libre: per il secondo anno consecutivo il giovane coreografo isreliano conquista il pubblico di Operaestate Festival con l’energia, la tecnica e la profondità della sua danza.
I sei danzatori della compagnia sono circondati da altri 15 performers: chi sono? No Limita-c-tions e i giovani danzatori del Progetto LIFT hanno partecipato ai 4 intensissimi giorni di workshop che li ha portati sulla scena in perfetta sintonia con la compagnia.
Abbiamo bisogno l’uno dell’altro, dunque? Perché di questo si parla: la danza come perfetta metafora della vita…per rialzarsi, dopo la caduta.
Nel buio, un danzatore inizia a correre. Poco alla volta gli altri si uniscono, si crea il gruppo: un gruppo che nasce per creare supporto, per creare aiuto a chi ne ha bisogno. Ma in quel gruppo si è anche intrappolati, legati: un groviglio di corpi che poco alla volta diventano più nitidi e si preoccupano di “tendere la mano” per evitare la caduta, fisica ed emotiva. Ed ecco lì, davanti ai nostri occhi, un ritratto perfetto della nostra società, dove non si è mai soli abbastanza per sentirsi soli e dove manca il contatto, quello vero, anche di uno sguardo.
Lo spettacolo porta avanti le tematiche care a Fridman: il contatto e la caduta che, in questa coreografia, si concentra sul tema della sopravvivenza. I due aspetti si rincorrono l’un l’altro in un circolo vorticoso che trascina dentro anche i danzatori, impegnati in una danza liberatoria e dinamica, ma ricca anche di tecnica e controllo del corpo e dove i principi della contact improvvisation vengono portati all’estremo. “Con il fiato sospeso” potrebbe essere il sottotitolo di questo lavoro, elettrizzante e liberatorio.
Sharon Fridman nasce in Israele nel 1980, ma diventa artista itinerante già ai tempi della compagnia Mayumana, di cui era coordinatore artistico. Nel 2006 arriva in Spagna e si innamora delle strade, della gente, della cultura madrilena, decidendo di stabilirvicisi e creare una propria compagnia. Nasce così la Compagnia “Projects in movement”, base dell’odierna Companìa, che darà il via a una serie di progetti con importanti coreografi e artisti, tra cui Carlos Fernandez, Janet Novas, Pisando Ovos, Naxto Montero, Belèn Nunez, Nacho Azagra e Silvia Gribaudi. Dopo l’invito alla Royal Opera House di Londra e diversi riconoscimenti internazionali, oltre alle numerose tournées, la compagnia diventa stabile e prende il nome attuale.
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